Ricordate lo scandalo Cambridge Analytica? Ecco, dopo anni di relativo silenzio, una delle più grandi operazioni di fuga di dati della storia torna agli onori della cronaca. Karl Racine, procuratore generale del Distretto di Columbia (Stati Uniti), ha infatti deciso di fare causa a Mark Zuckerberg per il suo coinvolgimento nei fatti accaduti nel 2018.
La tesi del procuratore è che il fondatore di Facebook sia direttamente coinvolto in tutte le azioni e decisioni dell’azienda e che quindi debba risponderne in prima persona. Ma cosa successe davvero?
TUTTO PER FAVORIRE TRUMP
Nel 2015 il professore di Cambridge Aleksandr Kogan raccolse informazioni e dati di 270.000 utenti Facebook (e dei rispettivi amici) senza il loro consenso e li passò alla società Cambridge Analytica che, in quel momento, lavorava sulla campagna elettorale di Donald Trump. Questi fatti emersero pubblicamente nel 2018, con le ammissioni dello stesso Zuckerberg sulla fuga di informazioni.Il meglio di OnePlus? OnePlus 9 Pro, compralo al miglior prezzo da Amazon a 692 euro.
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