• GIOVEDÌ 21 SETTEMBRE 2023 - S. Matteo apostolo

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Il 2 aprile 1948 Congresso Usa approva il Piano Marshall: cos'è e perché è importante?

Il 5 giugno del 1947, nell’Università di Harvard, il segretario di Stato statunitense George Marshall fece un importante discorso, dove affermò di voler avviare quello che ufficialmente venne chiamato “Piano per la Ripresa Europea” – European Recovery Program - al fine di soccorrere le nazioni più bisognose, in seguito ai numerosi danni causati dalla Seconda Guerra Mondiale.
piano marshall approvato accadde oggi
Vennero messi in gioco ben 17 miliardi di dollari, un enorme finanziamento, che però alla fine, si concretizzò solamente nella Germania dell’Ovest e nell’Europa Occidentale. Il programma prevedeva il coinvolgimento di tutti i paesi che avevano necessità, ma l’URSS di Stalin si rifiutò di ricevere tale ausilio.


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Messa in atto del Piano Marshall

Con la fine della guerra, il continente europeo si trovava logorato e distrutto, stremato dalla paura, dalla morte, dalla fame e dai conflitti. Come ricorda il poeta Salvatore Quasimodo nel suo componimento 'Alle fronde dei salici" infatti: “E come potevamo noi cantare/ con il piede straniero sopra il cuore […]”. Fu Harry Truman, l’allora presidente americano, a comprendere che l’Europa non doveva essere abbandonata in questo difficile momento storico, ma piuttosto che andasse salvata, prima che potesse rifugiarsi tra le braccia del comunismo di Stalin. Giocò dunque un ruolo fondamentale la proposta di ricostruzione di Marshall, la quale fu comunicata al Regno Unito, e accolta favorevolmente dalla Francia. Quest’ultima chiese di coinvolgere anche l’Unione Sovietica, la quale però non accettò l’aiuto messo in gioco, e obbligò gli altri stati orientali affiliati a fare lo stesso. Nacque in questo periodo anche l’OEEC – Organization for European Economic Cooperation – un organismo che spinse gli Europei a utilizzare i 17 miliardi, per rendere più efficiente la loro economia, e distribuendo i fondi nell’arco di 4 anni. Eppure, la maggior parte degli stati interessati, chiese il permesso di spendere la somma in beni di prima necessità, venuti meno a causa dell crisi creatasi quegli anni.

Le conseguenze del Piano Marshall

Il piano terminò nel giugno 1952: si cercò di prolungarlo, ma ciò risultò impossibile a causa della guerra da poco scoppiata in Corea. L’influenza del progetto sull’economia europea fu giudicata negativamente da alcuni economisti, poiché molte nazioni cominciarono a dipendere, dal punto di vista finanziario, dagli USA – motivazione per la quale ancora oggi, l’economia italiana, come quella di tanti altri paesi, è fortemente legata a quella americana –. Nonostante ciò, il continente riuscì, anche se con difficoltà, a superare la crisi con una grande ripresa. Il piano Marshall fu ampiamente propagandato in tutta Europa e i paesi che ne beneficiarono maggiormente furono la Germania Occidentale, la Francia, l’Inghilterra e l’Italia.

Il Piano, per gli americani, era anche un mezzo di rafforzamento del blocco europeo, situato vicino a quello sovietico. Rafforzare l’Europa e istituire legami più stretti tra il Vecchio Continente e gli Stati Uniti divenne uno strumento ritenuto fondamentale dall’America del Nord per contenere il comunismo e per limitare il consenso manifestato nei Paesi europei verso i Partiti comunisti dei singoli Stati. Diffondere il benessere economico era infatti ritenuto necessario per contenere i conflitti sociali e ridurre l’influenza che i diversi Partiti comunisti esercitavano sulle classi lavoratrici.


Chiara D'Errico
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