Pare che gli anticonformisti del Nuovo Millennio non siano quelli che vogliono cambiare il mondo. Magari alla fine poi lo cambiano lo stesso, ma non è questo il loro obiettivo. Li riconoscete così: non scendono in strada a fare la rivoluzione, ma spesso fissano il vuoto in solitaria e hanno idee geniali. Si ripetono come un mantra: «Se fosse una buona idea, qualcuno ci avrebbe già pensato».E magari per un po' si piangono anche addosso: vedi alla voce «Joy» e al film omonimo di David Russell, in cui Jennifer Lawrence dà volto all'italoamericana Joy Mangano e ai suoi oltre cento brevetti, tra cui il Mocio. La quale però ha dovuto farsi strada fra cicli depressivi e tentate truffe prima di vedere la luce del successo. Ma questo accadeva quasi cinquant'anni fa, era ancora il tempo dell'anticonformista di primo livello.L'anticonformista 2.0 ha in sé qualcosa di donchisciottesco e fantascientifico insieme: è un distruttore creativo che cova tutta la forza centripeta nella mente. Ma poi, a differenza del creativo, va oltre i sogni e prende iniziative per trasformare le idee in realtà. Quando diventa multimilionario in un lampo, sembra sempre impreparato all'evento, ma in realtà ha lavorato giorno e notte. Non ha grandi competenze accademiche, tecnologiche o di business, ma un fiuto primordiale e imbattibile lo sostiene.Pensa che quel che vorrebbe realizzare sia una follia, che non ce la farà mai, ma nel frattempo tiene duro e rifiuta scientemente tutte le offerte di lavoro o impegno di tempo in generale ...
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