Il terremoto che ha scosso la Turchia e la Siria lunedì ha ucciso più di 8.300 persone, di cui 2.400 sul versante siriano, secondo gli ultimi dati ufficiali diffusi mercoledì. Le autorità di entrambi i Paesi hanno riferito che 5.894 persone sono morte in Turchia e 2.470 in Siria, portando il bilancio totale a 8.364 morti. Le scosse, i morti, il buio, il gelo, la fame, la paura. E Assad. Delle sette piaghe di Siria, l’ultima è la peggiore. Due minuti di terremoto - si legge sul Corriere della Sera - son riusciti a finire il lavoro di dodici anni di guerra, seppellendo i più sfortunati che già vivevano sigillati nei campi profughi e nelle città di cartone, ma il regime di Bashar al-Assad sa bene come peggiorare il peggio: poche ore dopo il sisma, quando ancora si levavano colonne di polvere dalle case distrutte, mentre a mani nude si scavava per tirare fuori cadaveri e feriti, l’esercito siriano ha bombardato. Raid e cannonate su Marea, 25 km a nord di Aleppo. Segui su affaritaliani.it
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