Antonella Elia parla della sua carriera e della sua vita in una lunga intervista rilasciata al “Corriere della Sera”. Spiritosa e autoironica, la leggerezza è stata anche la chiave del suo successo negli anni ’90 quando Boncompagni la volle con sé a “Non è la Rai”.
La showgirl è cresciuta senza i genitori: “Mia mamma è morta quando avevo un anno e sono cresciuta con i nonni fino ai sei anni, poi mio papà – che per me era un perfetto estraneo, mi veniva a trovare ogni tanto – ha deciso di portarmi a vivere con lui, forse per gelosia nei confronti di chi mi cresceva, ed è stato un grande strappo. Mi ha portato in una casa che era bella, ma allo stesso tempo triste e buia, dove si sentiva il vuoto della perdita di mia madre. Fino a quel momento la nonna era sempre mia mamma per me”. Il padre è morto in un incidente d’auto quando lei aveva 14 anni: “Ma non tornai dai nonni. Lui aveva litigato selvaggiamente con loro e non li ho visti per anni. Nel frattempo si era risposato e ho vissuto con sua moglie, ma i rapporti con lei, senza la presenza di mio papà, si sono rovinati subito… a 18 anni la prima cosa che ho fatto è stata andarmene di casa”.
Antonella Elia (Foto Instagram)
“Il mio sogno era fare l’attrice ma non mi prendevano”
Da lì inizia la carriera artistica di Antonella Elia:
“Facevo la modella. Un po’ perché avevo bisogno di lavorare, un po’
forse per egocentrismo. Facevo pubblicità per la tv e intanto mi
dedicavo alle mie grandi passioni: studiavo recitazione, canto e danza”.
Poi l’incontro con Corrado: “Il mio sogno era fare l’attrice, recitavo a
teatro e facevo continui provini per il cinema, ma non mi prendevano.
Invece Corrado mi ha preso al volo. Lo facevo ridere, amava molto le mie
gaffe naturali, puntava molto sull’improvvisazione e usava la mia
goffaggine per fare spettacolo come poi è successo anche con Raimondo e
Mike”. Con la tv si guadagnava tanto: “Infatti è quello che mi ha
fregato. Mi dicevo, sai che c’è? Chi se ne frega del teatro… Le uniche
tournée fighe che ricordo erano quelle dei musical, perché cantanti e
ballerini sono simpaticissimi, gli attori di prosa invece sono un po’
pesanti, di una pesantezza infinita, due pa*le proprio. Ora se la
prenderanno, permalosi ...
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