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Niente è per sempre. Così anche Succession, una della serie migliori della storia della tv giunge al termine. Come diceva Carlito Brigante (Al Pacino) nel monologo finale del gangster-movie firmato Brian De Palma: “Me ne sto andando, lo sento: ultimo giro di bevute, il bar sta chiudendo, il sole se ne va.”. Ma il decimo episodio (disponibile su Sky) non lascia l’amaro in bocca. Tutt’altro, perché, al solito, è l’ennesimo capolavoro di scrittura, regia e recitazione. E questo lungo addio (la durate della puntata è di un’ora e mezza: in pratica un film) in originale si intitola “With Open Eyes” - “Con gli occhi aperti”. Si tratta di un verso tratto da Dream Song 29, una poesia di John Berryman pubblicata nel 1964. Ed è la quarta volta che Armstrong sceglie una frase estrapolata da questo componimento poetico per chiudere una stagione. Le precenti citazioni utilizzate erano Nobody Is Ever Missing (2018) , This Is Not For Tears (2019) e All the Bells Say (2021). E gli eredi dell’impero creato da Logan Roy saranno costretti a spalancare le pupille per osservare l’abisso in cui stanno precipitando (in)consapevoli che l’abisso li guarda ormai da tempo. Non a caso le parole occhi e bulbi oculari vengono pronunciate di continuo in questa puntata.
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