Il decreto del ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione, Marianna Madia, sta per venire alla luce: prevede multe agli utenti che viaggiano sprovvisti di biglietto e rimborsi per i ritardi dei mezzi locali. In sostanza chi viaggia senza biglietto, detto titolo di viaggio, sara'' multato fino a 200 euro, invece, chi dovra'' attendere il bus oltre mezz''ora si vedra'' rimborsato il biglietto.
Alcune considerazioni si impongono.
La multa per i trasgressore e'' giusta ma l''entita'' ci sembra eccesiva. Si calcola una evasione di 400-500 milioni all''anno. Qui vale il detto del giurista Cesare Beccaria: non e'' l''entita'' della pena ma la sua certezza che funge da deterrente (1764). Sono passati piu'' di 250 anni ma i nostri legislatori continuano a non capire o non vogliono capire. Se non si fanno i controlli, come non si fanno, a cosa serve aumentare la multa?
Per i rimborsi la questione si presenta piu'' complessa. Calcolare la mezz''ora di ritardo significa conoscere gli orari di partenza e di transito ad ogni fermata. Quanti sono i Comuni italiani che hanno predisposte le tabelle degli orari? Pochi. Eppoi, chi dovra'' validare il ritardo? Dove farsi rimborsare il biglietto?
A Roma prevediamo file chilometriche ai box dell''Atac, l''azienda che gestisce il servizio di trasporto pubblico.
E ancora, quali provvedimenti si prenderanno nei confronti dei Comuni che non predisporranno le tabelle degli orari e non adempiranno a tutti gli atti per il rimborso?
Ai nostri governanti manca il senso del ridicolo.
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